Smart working. L'angolo studio: il fegato della casa.
- Silvia Somma
- 7 apr 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 14 lug
La casa, la nostra casa, mai come adesso è diventata il nostro rifugio, la nostra seconda pelle.

Il valore simbolico dello spazio domestico
Mai come oggi, la casa si è trasformata nel nostro rifugio, nella nostra seconda pelle. In tempi in cui tutto accade tra le mura domestiche, gli spazi assumono nuovi significati e nuove funzioni. Lavorare da casa non è più una soluzione temporanea, ma una realtà con cui dobbiamo imparare a convivere e organizzare.
Uno degli spazi che più ha subito questa trasformazione è l’angolo studio. Una postazione spesso assente, perché si dava per scontato che l’ufficio fosse altrove, pronto ad accoglierci con tutto il necessario. Oggi non è più così: la casa deve ospitare anche la nostra dimensione lavorativa.
L’analogia tra corpo umano e casa
Guardando la casa con uno sguardo più emozionale, possiamo immaginarla come un corpo simbolico. Ogni stanza rappresenta un organo vitale: la cucina è il cuore, il soggiorno i polmoni. L’angolo studio, in questo schema, corrisponde al fegato.
Il fegato è energia, trasformazione, coraggio. Un laboratorio vitale dove si produce e si conserva energia. Così deve essere l’angolo studio: uno spazio in cui si crea, si lavora, si cresce. Un luogo che incarna la nostra dimensione professionale, il nostro “fare per essere”.
Una funzione spesso trascurata
Spesso non prevediamo uno spazio dedicato allo studio, soprattutto in abitazioni piccole. Durante i mesi di isolamento, ci siamo trovati a improvvisare, cercando negli spazi disponibili una zona in cui poter attivare quella parte di noi produttiva e creativa.
Secondo la medicina cinese, il fegato è legato alla primavera, stagione della rigenerazione. Questo ci porta a materiali naturali come il legno e al colore verde, simboli di vitalità. L’angolo studio dovrebbe quindi essere pensato come uno spazio vivo, che rigenera e stimola.
Elementi essenziali per un angolo studio efficace
Non servono grandi spazi, ma scelte intelligenti. Bastano:
un piano d’appoggio (scrivania, tavolo o mensola)
una sedia comoda ed ergonomica
un computer: la finestra elettronica sul mondo
luce naturale o una buona illuminazione artificiale
elementi vegetali o naturali che portino benessere e ossigeno
Collocarlo in cucina, soggiorno o camera da letto dipende dalla disposizione della casa, ma è importante che lo spazio sia coerente con la funzione che deve svolgere: facilitare la concentrazione, il benessere e la connessione.
Lavorare bene, vivere meglio
In definitiva, l’angolo studio non è solo una questione di arredo, ma di identità. Ci racconta, ci stimola, ci rappresenta. Trasformarlo in uno spazio adatto alle nostre esigenze significa anche prenderci cura di noi stessi, del nostro lavoro e della nostra crescita.
E tu? Come hai organizzato il tuo angolo smart working? Se vuoi, mostracelo o scrivici: possiamo darti qualche consiglio per renderlo ancora più efficace e su misura per te.
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