I 3 errori più comuni nella progettazione della cucina (e come evitarli con stile)
- Silvia e Silvia

- 18 set
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 26 set
Perché la cucina è il cuore della casa
La cucina è il cuore della casa: è lo spazio in cui si intrecciano conversazioni e ci si ritrova in famiglia o tra amici. Proprio per questo merita una progettazione attenta, capace di unire estetica, funzionalità e comfort.
A volte però, nella fretta di ristrutturare o arredare, si commettono errori che possono trasformare questo spazio in una fonte di frustrazione quotidiana.
Ecco 3 errori che fanno pentire di non averli considerati prima, e come evitarli.
1. Trascurare la posizione degli impianti: lo scarico delle acque bianche
Molte progettazioni inseriscono il lavello in posizione funzionale all’arredo, ma non per l’effettiva distanza dallo scarico. Ma la realtà è che allontanare troppo la cucina dallo scarico delle acque bianche può generare:
poca pendenza del tubo di scarico → gli scarti organici non scorreranno bene, si depositeranno, provocheranno ristagni, e risalita di cattivi odori;
rischio di malfunzionamenti e di intasamenti che richiedono interventi costosi e invasivi.
Per evitare tutto questo basta tenere preventivamente in considerazione questi 3 aspetti principali:
Distanza massima a cui attestare il lavello;
Pendenza minima necessario allo scarico delle acque bianche;
Impianto eseguito a regola dell’arte con tubazioni idonee in termini di materiale e diametro.
Ricorda: la prima cosa da progettare è l’impostazione dell’impianto!
Tutto quello che non si vede — muri, tubazioni, pendenze — è la base su cui si progetta la cucina. Se la base impiantistica è sbagliata, nessuna scelta estetica o mobile posizionata potrà risolvere i problemi che verranno fuori troppo tardi.

2. Non valutare gli ostacoli all’apertura degli sportelli
Un altro errore che spesso passa inosservato è quello di pensare agli sportelli solo dal lato estetico (ante a battenti o a vasistas) senza controllare se c’è lo spazio necessario per la corretta apertura.
Se la cucina ha pensili alti ed si attesta sulla profondità di una spalletta vicino a una finestra, la sporgenza del cassonetto o del telaio può impedire all’anta di battente di aprirsi a 90°, oppure l’anta vasistas può cozzare contro i vincoli architettonici..
Frigoriferi, forni o colonne vicine a porte o finestre (porta-finestra verso esterno, porta di ingresso del locale) rischiano di ostacolare traffico, uscite, passaggi quotidiani, o l’apertura piena delle ante.
Ricorda: verifica sempre di soddisfare gli spazi minimi di movimento!
Controlla sempre di avere lo spazio necessario per l’apertura completa delle ante, sia ai lati che in altezza, e non generare interferenze tra l’utilizzo dell’ arredo e il passaggio di una persona.


3. Ignorare il triangolo funzionale
Uno degli errori più diffusi è dimenticare il cosiddetto triangolo funzionale: il rapporto ideale tra frigorifero, lavello e piano cottura.
In pratica si collegano i tre punti principali di lavoro:
frigorifero (conservazione),
lavello (lavaggio/preparazione),
piano cottura (cottura).
Se la cucina non è lineare devono essere disposti idealmente a formare i vertici di un triangolo, permettendo di muoversi con pochi passi e senza intralci. Se le distanze tra questi tre punti sono troppo lunghe o troppo ravvicinate, cucinare diventa una corsa ad ostacoli: si perde tempo e ci si incrocia con altri in cucina.
È una regola semplice, ma molto efficace per avere una cucina pratica, ergonomica e comoda da usare ogni giorno..
E nel caso di una cucina lineare: in questo caso è la giusta posizione di ogni elettrodomestico ad essere importante: posizionare il piano cottura accanto ad un ostacolo verticale (ad esempio colonna frigo o forno), è un errore che può creare frustrazione concreta ogni volta che cucini: la vicinanza al piano verticale impedirà di utilizzare tutti i fuochi liberamente e con i diametri delle pentole desiderate.
Anche il giusto intervallo tra elettrodomestici e piani di appoggio/lavoro è importantissimo: lasciate sempre uno spazio utile tra lavello e piano cottura, come anche a fianco di questi stessi elettrodomestici. A meno di avere la necessità di cucine salvaspazio (questo però è un altro tema!) il consiglio è quello di progettare cucine con almeno 60 cm di piano libero tra lavello e piano cottura, così da avere lo spazio giusto per tagliare, appoggiare piatti e muoversi senza intralci. Allo stesso modo, è sempre utile prevedere un piano di appoggio immediato accanto al frigorifero e al forno, per poter appoggiare borse della spesa, teglie o pentole calde senza dover fare equilibrismi. Piccoli accorgimenti che fanno una grande differenza nella vita di tutti i giorni.
Ricorda: disegna il percorso nella tua cucina pensando a chi la userà!
Solo chi davvero è operativo all’interno della cucina può prevedere i movimenti e gli spazi necessari per un utilizzo confortevole. Ricordiamoci che tutto è sempre molto soggettivo in base alle proprie abitudini e necessità. Chi progetterà la tua cucina deve prima di tutto saperti ascoltare.


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